Anticipating the collective volume "Europe 2.0 perspectives and developments in the European dream," Nicole and Simone Vallinoto Vannuccini (ed.), Shadows Court, Verona, May 2010.
Building from below the European public space
Raffaella Bolin *
In 1910 the British suffragettes were arrested during the demonstrations for the vote to women at the gates of the House of Commons. Even in the sixties survived the European colonial rule in Africa. Regimes in Eastern Europe have resisted until 1989, and apartheid is a bit 'more. No one can deny that in the last century, democracy has made great strides throughout the world. There is more amount of democracy, but in today's era, this corresponds to a lowering of its quality. There is less participation in the vote, less trust in politicians. The economy eats politics, privatization erodes the public, globalization undermines democracy and the rule of international institutions non è ancora stata inventata. Marylin Taylor, dell’Università del West England, la chiama “contraddizione democratica”.
La vittoria dei no ai referendum sul Trattato Costituzionale ha dato un potente contributo ad aprire la riflessione. È vero, come ha scritto Giuseppe Allegri, che lo strumento referendario in sé – a conclusione di un processo difficilmente rapportabile a una dimensione autenticamente
pubblica e democratica – certo non era lo strumento più idoneo a manifestare la volontà delle cittadinanze. Le società europee sono complesse, frammentate e pluralistiche, mentre la scelta referendaria presuppone la riduzione brutale delle scelte, dell’articolazione del dibattito and differences. In any case, the de-legitimization of the constitutional process has been strong and clear and the Community institutions had to feel like it or not the distance that separates them from people in the flesh. It is the fear of people materialized for an institutional level
considered less controllable but weakened national democracies, dark incidence on everyday life, represented in fact by impositions from above, subordinate to the strong powers of globalization and complicit in the destruction of collateral Social won at national level.
Following the shock of the referendum, while governments were shortcuts in order not to run aground the path of the Treaty, in some settori della stessa Commissione europea si è aperta una riflessione inedita. Ha interrogato in modo critico anche organizzazioni della società civile che giocano la partita dentro le istituzioni, nei ristretti spazi consentiti e concessi. Si è dovuto ammettere che per troppo tempo la relazione con i cittadini è stata intesa come puro e semplice impegno per l’informazione sulla vita delle istituzioni europee. E che tante esperienze non governative si sono prestate per anni a questo equivoco, intorno al quale sono state investite risorse e si sono costruiti meccanismi di cooptazione. Ma tanto più si allargano gli ambiti di competenza dell’Unione europea, tanto più ci si avvia verso l’unione politica e non solo monetaria ed economica, the more it is clear that the democratic deficit is serious, and it has to do with the basic constituent of the Union.
continues in the book.
La vittoria dei no ai referendum sul Trattato Costituzionale ha dato un potente contributo ad aprire la riflessione. È vero, come ha scritto Giuseppe Allegri, che lo strumento referendario in sé – a conclusione di un processo difficilmente rapportabile a una dimensione autenticamente
pubblica e democratica – certo non era lo strumento più idoneo a manifestare la volontà delle cittadinanze. Le società europee sono complesse, frammentate e pluralistiche, mentre la scelta referendaria presuppone la riduzione brutale delle scelte, dell’articolazione del dibattito and differences. In any case, the de-legitimization of the constitutional process has been strong and clear and the Community institutions had to feel like it or not the distance that separates them from people in the flesh. It is the fear of people materialized for an institutional level
considered less controllable but weakened national democracies, dark incidence on everyday life, represented in fact by impositions from above, subordinate to the strong powers of globalization and complicit in the destruction of collateral Social won at national level.
Following the shock of the referendum, while governments were shortcuts in order not to run aground the path of the Treaty, in some settori della stessa Commissione europea si è aperta una riflessione inedita. Ha interrogato in modo critico anche organizzazioni della società civile che giocano la partita dentro le istituzioni, nei ristretti spazi consentiti e concessi. Si è dovuto ammettere che per troppo tempo la relazione con i cittadini è stata intesa come puro e semplice impegno per l’informazione sulla vita delle istituzioni europee. E che tante esperienze non governative si sono prestate per anni a questo equivoco, intorno al quale sono state investite risorse e si sono costruiti meccanismi di cooptazione. Ma tanto più si allargano gli ambiti di competenza dell’Unione europea, tanto più ci si avvia verso l’unione politica e non solo monetaria ed economica, the more it is clear that the democratic deficit is serious, and it has to do with the basic constituent of the Union.
continues in the book.
* RAFFAELLA Bolin, Head of International Automobile. And activist since the eighties in movements for peace, international solidarity and against racism, for global justice. Involved in organizing the European Social Forum and the World. Vice-President of the European Civic Forum. Sites: www. arci.it; www.forumsocialmundial.org.br; www.fse-esf.org; www.civic-forum.fr.
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